February 17, 2009

L'IPERFUTURISMO DI COLAUTTI

L'IPERFUTURISMO DI COLAUTTI
Figlio di uno scultore, Colautti è nato a Roma nel 1934. Ha tenuto al sua prima personale nel 1958 alla galleria "La Scaletta". Dopo aver esposto in Francia, negli Stati Uniti, in Canadà, Germania, e Gran Bretagna, ha scoperto una nuova dimensione della sua arte, una sorta di "iperfuturismo" in cui la figura umana annega in una magica foresta di simboli e si esalta nel gioco esasperato dei colori. Attraverso la dimensione dell’uomo-macchina e grazie ad un’eccezionale padronanza della tecnica artistica, il pittore esprime una realtà spesso nascosta, riferendosi a situazioni politiche e sociali odierne. A volte è una selva di numeri a riempire gli sfondi delle tele di Colautti, quasi a coprire e soffocare gli stessi soggetti: sono quei numeri che, come dice l’Artista, riempiono, alienano e asfissiano la nostra vita. Appartengono ai cellulari, alle carte di credito, alle password dei computer. Sono codici fiscali, postali, prefissi. Quasi un incubo nell’esistenza di tutti i giorni. Nella pittura di Colautti non ci sono solo denuncia e protesta, ma anche preoccupazione e il desiderio di mettere in guardia l’uomo dai pericoli che incombono sulla sua vita.